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venerdì 15 marzo 2013

Profumo di cose buone

Alle porte della primavera, dove non sembra che sta arrivando per via della pioggia, l'odore di mele è intenso e pungente avvolge la casa.
Un odore, un colore, un particolare. Spesso non ci soffermiamo su quello che riempie le giornate e, invece, sono i dettagli che fanno la differenza. Sul tavolo di cucina oggi c'era un vassoio pieno di mele rosse stark. Quando mi ci è caduto l'occhio sopra, brillavano nella luce del pomeriggio, mio marito dormiva e io cercavo quiete dal mega raffreddore che mi sta facendo vivere appiccicata all'aerosol. Ho pensato che quelle mele erano troppo belle e dovevano essere usate, impiegate in qualcosa di profumato. Venti minuti ed è venuta fuori la mia torta di mele all'antica. Così, solo per la felicità di usare delle belle mele.
la ricetta della felicità la chiamo. Un'antica ricetta tramandata da mia nonna.
Gelosissima di questo tesoro non ho mai voluto svelare la ricetta. Fin da piccola, dovevo avere 9 o 10 anni, ho sempre usato questa ricetta quando mi chiedevano di fare una torta di mele. Ricordo una sera a casa di mamma, la nostalgia fa da padrona in questo momento, girovagavo fra le stanze e mamma accortasi di questo mio vagabondaggio mi disse:"Impiega il tuo tempo, così arriva presto l'orario per andare a letto". Accettai la proposta e così di fretta in furia sbirciai fra i miei quaderni di ricette e le scartoffie abbandonate in libreria, trovai questo tesoro e da allora non riesco a farne a meno.
Fin da piccola sono stata amante di fumetti, favole e fiabe.
Tra le favole che ricordo con più affetto ci sono quelle che raccontava Nonna Papera nella collana "I racconti attorno al fuoco". E’ attorno ad un bel fuoco, infatti, che si ascoltano le storie migliori e quando il cervello è impegnato, lo stomaco non vuole essere da meno.
Ma nella fattoria di nonna Papera non c’è alcun pericolo di morire di fame.
Paperino, Paperone, Paperina e Qui, Quo, Qua, lo sanno benissimo e ogni week-end si mettono in viaggio per trascorrere il fine settimana con lei, ascoltare le sue storie e riempirsi lo stomaco con le sue ricette, la più famosa delle quali è "la torta di mele" (Ciccio, il pigrissimo aiutante di nonna Papera, lo sa bene).
Non avete mai visto la famosa torta di mele di nonna Papera riposare fumante sul davanzale di casa? Beh, io ce l’ho stampata in testa e quando sono cresciuta ho voluto riprodurla dal vivo. Non ho una fattoria in campagna e non ho davanzali che affacciano su un bell’orto, però quando il profumo fragrante della torta di mele si sparge per casa, è come trovarsi in uno dei Racconti attorno al fuoco di Nonna Papera. Nonna Papera è di solito piuttosto restia a far entrare estranei nella sua cucina, ma per "La bottega delle mie meraviglie" ha fatto un’eccezione.
Di chiaro non assomiglia alla mia torta di mele, ma alla classica torta americana "Apple pie".
Come non dimenticare la mela avvelenata della strega e matrigna cattiva di Biancaneve. Questa fiaba mi ha accompagnato e mi accompagna fino ad ora che percorro una nuova vita. Ancora tutt'ora nella mia mente le immagini della mela, che immersa nel veleno, cambia colore. L'atteso morso, l'urlo e il pomo che cade a terra con la mano priva di vita. Scene che ancora mi emozionano. Come potrei dimenticare?

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