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venerdì 25 marzo 2011

Fra i batuffoli di cotone


Carissimi,
ho tanto da dirvi. Non so dove cominciare, ma in questo diario provo a raccontare ciò di strambo mi è successo in questi giorni.

Giorni tanto attesi: le ferie.

La mamma multimediale de La bottega delle mie meraviglie ha avuto belle avventure da raccontare. Cominciamo col decidere la partenza e come si parte.

Roma, città romantica e artistica, la città delle fontane, come dice la canzone. Così la vostra Lux prende l'aereo è parte! 45 minuti di volo... volo particolare. Cominciamo per dire che all'aeroporto di Brindisi durante i controlli mi hanno fatto togliere le scarpe perchè le fibbiette non passavano ai metal detector. Io non credevo a quello che mi stava capitando! Sembravo una condannata che stava per entrare in un carcere e dovevo fare i controlli, come se addosso avevo lamette o armi per evadere! Fatto questo l'avventura più emozionante è stata in aereo, durante il volo. Prima di partire le hostess ci hanno dato delle delucidazioni su come affrontare momenti di pericolo e mantenere la calma e non andare in panico. Solo che a me le battute vengono come i salmoni che risalgono il fiume in primavera. Al momento della spiegazione sul salvagente e le uscite di sicurezza ho detto:" Ma dove vuoi che andiamo? Quì si muore! In cielo stiamo e Dio ci fa rimanere se qualcosa va storto! Non è che mi interessa dell'uscita di emergenza se il pilota non atterra in mare!" Non so se mi sono spiegata!

La cosa bella è che ti viene una vena poetica quando sei sopra le nuvole. Ti senti in un sogno e sorridi quando ammiri questi batuffoli di cotone.

Dopo lo snack offerto dalla compagnia finalmente la notizia dell'atterraggio. Cosa posso dire: mi serviva quel pizzico di sale sullo stomaco!

Finalmente a Roma, tre giorni passano come l'acqua che scorre nel Tevere e si riparte.

Quì, è successo il finimondo! All'aeroporto di Fiumicino non lo scampata liscia. Mi hanno sequestrato tutto! Oltre a ricordini per gli amici persino la soluzione unica per le lenti a contatto. Avevo una bella confezione di fiaschetti di Chianti con la salsiccia norcina, caspita se la sono fregata immediatamente! L'unica bottiglietta che stava per passare e l'amaro d'erbe presa in un erboristeria dei frati, ma quasi mi sono dispiaciuta portarla a Grottaglie sola soletta e ho riferito alle autorità:"Guardi, è amaro, tanto che me ne faccio più?".

Tornata a Grottaglie alla vita di sempre mi rimane il ricordo di quelle risate e degli occhi pieni di batuffoli di cotone.

lunedì 21 marzo 2011

E' primavera, ma quì sembrano i giorni della merla!

Oggi pare sia primavera, ma non sembra con questo pazzo marzo. Sembra ancora inverno pieno. L'altro giorno, passeggiando, ho notato che gli alberi sono ancora così: degli scheletri tristi. Sull'erba c'è ancora brina. L'aria è ancora fredda. Ancora non siamo arrivati a quelle frescahe mattinatae di tiepido sole. Quì sembrano i giorni della merla un altro pò!
Vogliono le leggende che gli ultimi 3 giorni di gennaio – 29-30-31- siano i più Freddi dell’anno : se saranno veramente freddi la Primavera sarà bella, se il termometro salirà arriverà in ritardo.Ogni regione d’Italia ha la sua storia con le variazioni fiabesche del caso : la mia è legata al grande fiume Po e racconta che una coppia di merli sorvolandolo per andare a sposarsi, fecero purtroppo una fine tragica : prima lui morì dal freddo, poi lei piangendo lo seguì nella triste sorte e nelle notti d’inverno lungo gli argini il suo pianto lo si può ancora udire nella notte… Dire che non mi è mai piaciuta è poco . Amo soltanto le leggende a lieto fine: due merli in viaggio di nozze che ci lasciano le penne per il freddo è un destino troppo tragico da accettare.
Preferisco di gran lunga quella che dice che una volta i merli erano tutti bianchi, belli e candidi come la neve : in un freddo inverno, esattamente il 28 gennaio di tanti tanti anni fa , che nella notte dei tempi era l’ultimo giorno del mese, una bella famigliola di pennuti era talmente stanca di starsene in casa che decise di uscire nel bosco per cercare la Primavera e cacciare via il Cattivo Gennaio. Papà merlo volò via in cerca di cibo. Ma Gennaio che passava di lì se ne offese molto, anche perché tutti lo deridevano sbeffeggiandolo : arrabbiatissimo chiese in prestito a Febbraio altri 3 giorni e comandò di più ancor di più al Tempo freddo, neve, gelo e vento. I merli infreddoliti guidati dalla mamma, volarono di corsa a rifugiarsi in un camino e restarono lì 3 giorni. Quando uscirono erano salvi : il gran gelo ed il Vecchio Gennaio eran passati, ma le loro penne da bianche come la neve erano annerite dalla fuliggine. Quando papà merlo tornò diventò nero anche lui. Così le loro penne restarono sempre nere e da quel giorno tutti i merli furono così.
Ecco da ieri sera questa è la mia condizione del tempo, almeno quì!

domenica 20 marzo 2011

Anch'io ho provato il saccoccio!



Carissimi bloggisti,
sono sicura che vi deluderò.
Io, amante della buona tavola, ho provato il saccoccio! In realtà non ho resistito. Ho visto queste bustine sul banco della macelleria e sono stata presa dal sacchettino e dalla pubblicità. Cosa posso dire... Anch'io testimonio che questa roba è buona, ma non vi assicuro che farà tanto bene al mio intestino.
Comunque è vero: si è gonfiato e poi questo è il risultato!

lunedì 14 marzo 2011

Le false fiabe

Continuano in tv le storie stereotipate dei fratelli Grimm!
Ma dico io, cosa vi costa fare un bel film o un cartone animato come segue la narrazione originale?
Propio ieri ho visto in tv l'ultima scena di "La vera storia di Biancaneve", mi sono illusa. Credevo di vedere il remake originale della fiaba, il vero finale mozzafiato, invece anche questo è stato un buco nell'acqua. L'ennesima delusione cinematografica a cui mamme e bambini assistono e ingoiano ciò che credono sia reale.
Credere nelle fiabe è essenziale per l'uomo. Non è ridicolo e infantile. Le fiabe ci aiutano a vivere la realtà, a sognare, a credere nel romanticismo. S'impara a essere felici e vedere il bene e il male.
Quello che lamento è solo che il cinema, i libri, i cartoni dicano la verità, e come va a finire davvero la storia.
Non vorrei far piangere i bambini, ma la vera storia di Biancaneve non è come ce l'hanno insegnata.

sabato 12 marzo 2011

Un thè in compagnia



Vuoi trascorrere il sabato o la domenica pomeriggio con i tuoi amici?

Riprendi la tradizione anglosassone, cosa c'è di meglio del tè delle 5?
Ecco qualche spunto goloso per il tuo tea time!
Ti consigli di preparare, oltre i classici pasticcini da tè, anche crostate e ciambelloni, ma non dovranno mancare pietanze salate che si accompagnano preferibilmente con quiche, tramezzini e cornetti salati per tutti gli amanti del salty taste.Si dovranno avere teiere sempre colme di acqua calda e, in merito alla scelta dei tè offri ai tuoi ospiti l'opportunità di poter provare più miscele: tè nero, verde, bianco, oolong, speziati e aromatizzati, ma pensa anche ad opzioni "deteinate", tisane e rooibos.
Poi prepara fette di limone, un bricco con il latte e, per dolcificare, zucchero semolato, zucchero di canna e miele, ideale con il tè quello di agrumi e di lavanda.
Intorno all'ora di cena, anche se non programmata, stupisci i tuoi ospiti con una bella spaghettata, offri un classico della cucina semplice italiana che dimentichiamo sempre di preparare (almeno io!) ed invece è sempre amato da tutti, spaghetti aglio, olio e peperoncino!

martedì 8 marzo 2011

...fragole aliene?

Frutta fuori stagione o miracoli delle serre?
Carrissimi bloggisti,
Ho mangiato le fragole a marzo!
Per me è stranissimo perchè quì ieri la temperatura era talmente bassa che ha fatto un pò di neve. Non mi sembra propio il periodo di fragole.
Molto probabilmente sotto le serre c'è aria tropicale, ma per me sembrano fragole arrivate da marte!
Comunque il sapore era soddisfacente.

domenica 6 marzo 2011

Ci sono dei problemi con la panna...


Ieri una carissima amica mi ha confidato il suo dilemma con la panna!
Eppure è perfetta nelle sue cose!
Cari amici,
credetemi! Non ho mai visto una persona così delicata e scrupolosa mentre lavora. E soprattutto è stupenda, sincera e giusta con le persone. La classica mani di fata portata a far tutto!
Ma all'improvviso cosa muove nella testa della comare a impastare un pan di spagna?
La panna che non si monta. Che non mantiene. Che non si chiama panna perchè non esce fuori la rosellina dal sac à poche.
Carissimi,
la soluzione eccola quà:
Mettete tutti gli accessori in ghiacciaia: mestoli, siringa, panna, latte. Tutto al freddo. Quando è bene ghiacciato potete cominciare a montare la panna (che sia in polvere o liquida) aggiungendo un vasettino di yogurt bianco, non tralasciando il fattore ambiente. E' constatato, infatti, che se l'ambiente è freddo la panna non smonti, e soprattutto non perde il suo morbido gusto .